"Nulla si può definire solo un sogno.
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."

kristoferpoffer {at} gmail.com

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Il giovedì

il giovedì succedeva che io all'asilo non ci volevo andare, la mamma allora si arrabbiava, io continuavo a non volerci andare e lei alla fine cedeva e mi portava al mercato, al mercato quello con la bancarella dei pesciolini rossi.
la scusa dei pesciolini é sempre stata la migliore: 'mammamisentosoloavreipropriobisognodiunamicofidato
concuipossaallietareilfreddoinvernodellamiadesolatacameretta, mi compri un pesciolino??' più o meno il mio irresistibile sguardo capriccioso diceva questo. ovviamente perché la scusa reggesse c'era la necessità che il suddetto amico branchiomunito ci lasciasse le squame di settimana in settimana. arrovellarsi a cinque anni per agevolare la sua dipartita credo che sia stata la parte migliore. la tecnica era questa. se entro il mercoledì seguente il soggetto x non sembrava risentire della dieta dimagrante allora bisognava attivarsi con più convinzione. devo dire che fuffi, il malefico gattino, era sempre disposto a condividere la mia giusta causa e nella peggiore delle ipotesi bastava lasciare a lui il via libera. la vaschetta del mio carissimo amichetto natante si trasformava allora in un divertentissimo luogo ricreativo. per gatti.
fuffi tuttavia, come dicevo poco fa, era solo l'ultima spiaggia e prima di lui il mare della cinica fantasia d'un cinquenne aveva libero sfogo. ora però è meglio non addentrarsi nei particolari che non vorrei rischiare di urtare la vostra sensibilità. mi rincuora comunque pensare che la causa di tutto ciò fosse indubbiamente nobile. io non li sopportavo proprio i cavoletti di bruxelles, dai, chi mai ha sopportato i cavoletti di bruxelles del giovedì.

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