"Nulla si può definire solo un sogno.
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."

kristoferpoffer {at} gmail.com

Titoli

West

a vedersi così sembrerebbe uno di quei tipi usciti da un film western. ha stivali frangiati in pelle scamosciata con lo sprone a rotella dietro al tacco destro. si avvicina camminando lentamente, incedendo a sguardo alto e fiero. calca con finta disinvoltura ogni mossa, cercando di trasformare ogni passo in uno schiaffo con il guanto di sfida.
il cinturone in tinta con gli stivali sovrasta dei jeans con un colore liso evidentemente artefatto. appena entrato, sbattendo rumorosamente le ante della porta, attira l'attenzione di un vecchio seduto al bancone davanti ai suoi bicchieri vuoti. il vecchio girandosi lascia trasparire i suoi pensieri e guardando il giovane pensa che non ha la pelle bruciata dal sole e gli occhi graffiati dalla sabbia. la sua bandana piegata a triangolo sotto il mento stenta ad abbassarsi persino all'interno del bar: non è mai servita a riparare la bocca dal vento e dagli insetti che solo dio sa lanciarti incontro cavalcano per questi posti senza nome. e non ha nello sguardo il freddo del deserto e la sua solitudine notturna. ha visto scorpioni e probabilmente sarà stato anche punto;con le descrizioni dei più grossi ci infarcirà i racconti e sfoggerà le stesse cicatrici per testimoniarli tutti.
ha impressa nella testa l'idea che prima o poi arriverà il giorno del suo duello mortale. sconfiggerà l'avversario a 60 yard di distanza, con un solo preciso colpo della sua fiammante colt navy. non lo sa che qui a Rachel nessuno ha mai trionfato e nessun'altro è mai morto in una soleggiata strada sterrata. nessuna salsola secca è mai rotolata a cespuglio sospinta dal vento a contorno di quel quadretto idilliaco. perchè non c'è mai stato niente di idilliaco in una partita di poker al saloon finita nell'ubriaca tragedia di una sparatoria tanto repentina quanto inutile. ma lui non lo sa che il Nevada argentato delle miniere non era questo, che il Nevada addobbato dalle luci dei casinò non è mai stato niente del genere. è solo la terra di conquista dei ricchi che vendono ai poveri l'eterno sogno delle miniere e l'effimera speranza di un giro in roulette.
il giovane, incrociando gli occhi del vecchio, abbassa lo sguardo improvvisamente cosciente del suo giudizio. il bevitore, intuendo di averci visto giusto, accenna tra se un ghigno compiaciuto,torna a girarsi, e ordina l'ennesimo doppio 'del solito'.

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