"Nulla si può definire solo un sogno.
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."

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1 marzo

era un po' che tornando a casa non trovavo le finestre della camera aperte. a cavallo del davanzale c'è l'accappatoio mezzo umido della doccia di stamattina. ecco, io capisco che siamo in primavera quando tornando a casa trovo le finestre spalancate. per me quello è il segno che fuori c'è il sole, che tra poco inizieranno a spuntare le foglie sugli alberi e che il cassetto delle t-shirt ben presto tornerà a riempirsi e a reclamare il proprio spazio a maglioni e dolcevita abusivi. quando dopo pranzo torno a casa e trovo le finestre aperte così non ce la faccio a trattenermi dall'affacciarmi e gustarmi il primo sole dell'anno che ancora pizzica di freddo e tepore allo stesso tempo. suonano le campane del paese oggi e gli fanno eco gli uccellini nascosti tra i rami. si, forse è un po' idiota e un po' assurdo trarre piacere dalla vista su questa solita brianza, però oggi stanno così le cose, e quando torna ad esserci il sole tutto ha il sapore di primavera.
stare con le finestre aperte ha un che di particolare e sembra che sproni ogni suono comune a vestirsi d'estate. anche una macchina che passa in strada ha un rumore diverso e pure i cani dei vicini che abbaiano ora sembrano festanti qui nel mio cortile. ora c'è un tizio che con un martello picchia forse un chiodo, forse un qualsiasi pezzo di ferro. il fatto è che ora sono tutti lì, non li vedo ma li posso sentire e se li posso sentire vuol dire che sono vivi loro e sono altrettanto vivo io. penso che nel giro di pochi mesi tornerò ad odiarli quei pettirossi che mi sveglieranno la mattina d'estate quando vorrò dormire; e credo anche che quell'esaltato con l'hobby del bricolage casalingo riuscirà sicuramente a farsi tirare imprecazioni trasversali ad ogni lingua e religione il giorno in cui il suo martello rimbomberà metallicamente nella quiete di agosto. mi lamenterò del caldo di giugno che mi obbligherà a tenerle aperte nottetempo quelle finestre che mi inonderanno la camera di polline. come chiunque altro per qualche tempo bramerò il climatizzatore a finestre chiuse, poi mi pentirò e mi godrò gli ultimi giorni d'estate. ora però tutto deve ancora iniziare, tutto scorre veloce su questo vento nuovo che ogni tanto mette i brividi di freddo ma galoppa a cavallo del sole di marzo. per la natura credo sia un giorno di festa, c'è aria di nuovo, sembra che ci si svegli da un torpore che ci ha chiuso gli occhi per un inverno intero. si tornerà sui passi dei propri errori cercando di rimediare oppure si andrà per nuove strade, oppure si andrà per nuove strade e poi ci si accorgerà che saranno di nuovo le stesse. ci si sentirà stupidi, ci si sentirà rinati oppure confusi. comunque sia è marzo e a marzo le cose possono anche cambiare in meglio o tornare ad essere perfette.

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