tra le rovine di una città sepolta dal tempo aleggia una voce nuova che è lì da sempre. parla di storie marchiate a fuoco sulla pelle di chi le scrisse e le visse per ogni singola riga con dedizione e coraggio. la voce soffusa si mischia al nostro caos, alle sfrenatezza dei ritmi di distrazione quotidiana, ai clacson dei taxi impazienti. la città dei santi, dei re e degli sprechi borbotta in filodiffusione la frustrazione d'essere invasa da chi non ha mai ascoltato quel segreto prezioso che lei protegge dalla notte dei tempi. ognuno qui placa la propria sete d'eterno con conferme improvvise trovate ad ogni angolo, con piccoli sorsi di reminescenze scolastiche abbandonate sui banchi di scuola, con un sorriso schiantato su una gloria che non ci appartiene. e qui si torna ad essere quello che siamo, si torna a sentirsi imbrigliati dai normali limiti umani e si torna ad aver voglia di sfidarli ogni giorno con una speranza che tutti ormai avevano creduto esaurita. qui nella sua casa, un dio alla frutta nel resto del mondo torna a mostrarti quanto ti sbagli; un principe illuso d'essere una divinità affoga nel suo meritato oblìo e ad una persona qualsiasi si offre l'occasione di chiudere gli occhi e di lasciarsi cullare da una voce che forse nessun'altro ascolta più.
in una città così le cose vadano come devono perchè le campane più famose del mondo rintoccheranno per destarti dagli errori imminenti. in una città così il cielo è a portata di mano e si lascia sfiorare dai pensieri più audaci purchè non osino troppo. in questa città ogni giorno tra i sette ha il potere d'eleggere un re e il dovere di credere in lui.
prendi un respiro profondo e trova il coraggio di farti giudicare; il peggio che possa succedere è migliore di un'occasione mancata e il meglio non riusciresti nemmeno a pensare di poterlo desiderare davvero. vieni, ascolta e pensa di poter vincere ancora.