"Nulla si può definire solo un sogno.
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."
kristoferpoffer {at} gmail.com
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."
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Titoli
- 1 marzo
- A fin di bene
- Abitudini
- Addio
- Ai miei tempi
- Al pronto soccorso
- Albicocche
- Ambasciatore
- Balle
- Bentornati
- Blueberries pie
- Briefing
- Brioche
- C'era una volta un mondo
- Cane
- Cappuccetto rosso
- Carta Igienica
- Casa
- Cassiopea
- Cerimonie
- Che ore sono?
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- Una strana coppia
- Uova
- Vengo con te
- Vista sul mare
- West
- Zia Samy
Fìdati
facciamola finita, mostrami il tuo vero volto, fidati. mostrami i tuoi occhi e guarda come entrambi tremiamo delle medesime paure. metti da parte l'orgoglio, io farò lo stesso e ti terrò per mano. non nascondermi quelle lacrime che nessuno ormai da troppo tempo ha il privilegio d'asciugare, non lasciarmi andare.
ho accettato la tua confessione sussurrata a voce tremula quando ormai avevi perso le speranze che potesse essere condivisa. ho ignorato i tuoi addii e i tuoi silenzi prolungati dalle pause che prendevi anche con te stessa. ti ho tenuto caldo l'angolino di un piumone che può avvolgere entrambi esattamente come pensavamo e fantasticando realizzavamo ognuno nel proprio freddo inverno. poi è arrivata la primavera, con il sole e il suo sorriso stampato sui colli rinverditi. poi è passata la tempesta dei tuoi errori, dei mie sbagli e dei nostri rimpianti con gli occhi lucidi. dammi l'opportunità di stupirti, datti di nuovo quell'occasione tanto temuta di poter star bene con poco più di niente. non ti deluderò, non mi permetterei mai di fare una cosa del genere.
1. appena terminò di scrivere arrossì lì nel buio della sua stanza, con la sua penna in mano e lo sguardo puntato nel vuoto. chiuse la busta trattenendo il fiato e la benedisse con un bacio, esattamente come avrebbe fatto il poeta moderno che non aveva mai osato essere per nessun'altra.
2. appena terminò di scrivere arrossì nel buio della sua stanza, mentre nessuno avrebbe mai sospettato di nulla. con lo sguardo puntato nel vuoto, poi, aprì il primo cassetto della scrivania e senza guardare vi ripose l'ennesima lettera che non avrebbe mai avuto il coraggio di consegnare, l'ennesimo errore che avrebbe rimpianto per sempre.
ho accettato la tua confessione sussurrata a voce tremula quando ormai avevi perso le speranze che potesse essere condivisa. ho ignorato i tuoi addii e i tuoi silenzi prolungati dalle pause che prendevi anche con te stessa. ti ho tenuto caldo l'angolino di un piumone che può avvolgere entrambi esattamente come pensavamo e fantasticando realizzavamo ognuno nel proprio freddo inverno. poi è arrivata la primavera, con il sole e il suo sorriso stampato sui colli rinverditi. poi è passata la tempesta dei tuoi errori, dei mie sbagli e dei nostri rimpianti con gli occhi lucidi. dammi l'opportunità di stupirti, datti di nuovo quell'occasione tanto temuta di poter star bene con poco più di niente. non ti deluderò, non mi permetterei mai di fare una cosa del genere.
1. appena terminò di scrivere arrossì lì nel buio della sua stanza, con la sua penna in mano e lo sguardo puntato nel vuoto. chiuse la busta trattenendo il fiato e la benedisse con un bacio, esattamente come avrebbe fatto il poeta moderno che non aveva mai osato essere per nessun'altra.
2. appena terminò di scrivere arrossì nel buio della sua stanza, mentre nessuno avrebbe mai sospettato di nulla. con lo sguardo puntato nel vuoto, poi, aprì il primo cassetto della scrivania e senza guardare vi ripose l'ennesima lettera che non avrebbe mai avuto il coraggio di consegnare, l'ennesimo errore che avrebbe rimpianto per sempre.
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