non ho mai pensato potesse essere la soluzione giusta. ieri, infine, mi trovavo lì a prendere il sole, con un martello in mano, che mi guardavo le unghie dei piedi. non avevo mai pensato che la soluzione giusta avrebbe potuto essere quella di fracassarmi l'alluce del piede con un martello, ma tant'è che ieri, incrociando con lo sguardo quel grosso pollicione nudo e ritrovandomi fortuitamente un martello in mano, per un momento, ho ceduto alla curiosità. detta così potrebbe apparire strana come cosa, ma vi assicuro che nulla di più naturale avrebbe potuto compiersi. il sole picchiava forte in terrazza e il colorito rosa-perlato del pollice in questione stava per scomparire tra le braccia di una prematura abbronzatura primaverile. il martello dal canto suo fremeva irrequieto, la fatica di sorreggerlo era ormai palesemente eccessiva ed immotivata data la sua totale inutilità. il tempo che gli occhi facessero la spola tra quell'appendice soleggiata del mio piede e i quattro chili di ferro del martello da carpentiere, ed ecco che il destino di entrambi stava per andar loro incontro. una violenta scarica di adrenalina mi percorse l'intero corpo, si concentrò sulla mano accondiscendente e in un rapidissimo movimento istintivo andò a far schiantare la mazza di ferro sull'alluce indifeso e sbigottito.il rumore fu sordo, un colpo secco ben assestato che fece restare di stucco il povero ditone malcapitato. il martello s'inorgoglì per aver finalmente realizzato uno dei propri sogni ed io, fino a poco prima macchiavellico cospiratore alle mie stesse spalle, in una imprecazione omnicomprensiva agli arcangeli tutti mi resi improvvisamente conto di quanto folle l'animo umano possa essere. non avevo mai pensato che una martellata potesse risolvere qualcosa e così non è stato ma tanto valeva provarci.