"Nulla si può definire solo un sogno.
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."

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Estathè

l'estathè è da bersi rigorosamente nel tipico bicchiere d'estathè, quello con la cannuccia lunga quanto dovrebbe esserlo qualsiasi altra cannuccia dei succhi di frutta che invece arriva sempre a malapena al fondo delle scatoline (che lo san tutti che poi quando sta per finire si va a cercare l'angolino lontano dove si infilano le ultime gocce e spesso lei, la cannuccia, casca dentro). il bicchiere dell'estathè è l'evoluzione di un portaspilli e tu nel suo sopra puoi farci quanti buchi vuoi. c'è stato un periodo della mia vita in cui il buco lo facevo obbligatoriamente nelle bollicine disegnate in quello spicchio di coperchio che sembra farti sbirciare all'interno e ce n'è un secondo in cui la cannuccia è da infilzarsi in una delle bandierine stampate sopra la parola ‘esta’. le bandierine sono quattro e stanno per mattino, pomeriggio, sera e notte. a seconda di quando lo bevi devi infilzare la bandierina giusta altrimenti poi ti sa di amaro, ti va di traverso e ti viene il singhiozzo. appena bevi il tuo primo bicchiere di estathè, se hai abbastanza sete da farlo tutto d'un fiato, mentre senti il bicchiere restringersi fra le tue mani minacciando d'implodere per il tuo gran aspirare, in quel preciso momento in cui sembra arrivarti sempre meno the perchè non hai più fiato, in quell'istante ti viene un'idea geniale, una scintilla di pura intuizione, in quell'attimo senti di aver messo a frutto gli anni di liceo passati a studiare fisica, senti che sta per arrivare una abnorme dose aggiuntiva al tuo amor proprio. poco prima che gli occhi esplodano perchè quel bicchiere che non vuol più cedere altro the avevi intenzione di aspirartelo a gran foga direttamente nei polmoni, un istante prima della fine, ti fermi; estrai la cannuccia, e colpisci ripetutamente il coperchio cosicchè entri tutta l'aria del mondo a concederti lunghi e interminabili sorsi di vita. le prime volte ero così arrabbiato con quel bicchiere che lo devastavo letteralmente quando iniziava a oppormi resistenza, fin quasi a raggiungere il risultato che avrei ben potuto accantonare la cannuccia per bere direttamente come fosse un qualsiasi bicchiere. col tempo invece, con il radicarsi di una formazione scientifica e metodologica, sono giunto al dover affrontare il problema del secondo buco. se il dilemma del primo buco è cosa ormai superata, quello del secondo è cosa tutt'altro che risolta. persino la dottrina dibatte a riguardo. c'è chi afferma che andrebbe collocato su un'altra bandierina ma questa soluzione vede opporsi i puristi che asserirebbero che una volta tolta la cannuccia per eseguire tale secondo buco si lascerebbe libero il primo che indica il momento della giornata, mentre alcuni, i più puristi di tutti, sarebbero daccordo con la prassi che la cannuccia dovrebbe tornare al primo buco dopo essere stata usata per compiere il secondo, con il risultato che una volta cestinato il bicchiere avrebbe due buchi su due differenti bandierine e nessuno potrebbe con certezza determinare quale indichi l’orario. bisognerebbe decidere qualcosa di certo ma finora non ci si è messi daccordo. non sto qui a riportare quali polemiche abbia suscitato l'idea di bucare una bollicina dello spicchio di falsa introspezione. molti, ed io fra questi, concordano con l'idea che il secondo buco vada fatto un po' dove capita, e questa resta di gran lunga la soluzione più pratica. altre correnti dibattono su quanti secondi buchi abbisognino per garantire un sufficiente apporto d'aria. unanime il consiglio di farne quanti bastano oppure uno solo ma un po' più grande. l'estathè è il migliore, non c'è dubbio, e per chi ancora non lo sapesse è fatto come il thè normale della mamma, con le bustine, mica con le polverine da sciogliersi in acqua come tutti i the finti che si trovano in giro. l'estathè secondo me andrebbe studiato a scuola, legalizzato e dato ai bambini per farli crescere forti e intelligenti.

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