"Nulla si può definire solo un sogno.
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."

kristoferpoffer {at} gmail.com

Titoli

Da un libro

'uscire da un libro è un po' come alzarsi la mattina' - esordì così appena la vidi. senza nemmeno prima salutare prese a raccontarmi di come uscire da un libro sia un po' come prendere vita. il fatto è che pur esistendo, in mezzo a quelle pagine piene di parole, là dentro hai la bocca cucita.
i personaggi che escono dai libri sono sempre più alti da come te li immaginavi. lo sono per il fatto che.. 'ci stiamo stretti dentro una pagina alta più o meno come un cono gelato' - proseguì senza sosta. ecco, appunto, proprio per quello.
era strano per me sentir parlare un autentico personaggio di un libro; di solito lo leggevo scritto. a vedersi così aveva perso quel piglio acidoso di quella scrittura "times new roman" di cui, un po' banalmente, l'aveva vestita l'autore (evidentemente non un genio dell'originalità). 'sempre le stesse parole. dentro un libro si è costretti a pronunciare sempre le stesse parole per sempre, per sempre le stesse parole' - si sfogò all'improvviso. ma ha tutte le rotelle a posto questa?! beh di certo comunque non deve avere chissà quale ritorno in autostima essere limitati così tanto. che poi alla fine basterebbero, chessò, una dozzina di pagine bianche allegate alla fine del libro, per lasciare un minimo di spazio d'espressione a quei poveri personaggi bistrattati dall'ottuso scrittore. 'è come sentirsi una modella che sfila, credo' - esternò una riflessione - 'perchè anche noi siamo apprezzati solo per le solite poche piccole cose che ci chiedono di dire , ma poi per il resto nessuno è disposto a chiederci di più'. forse capivo, non che fossi esattamente empatico alle frustrazioni di una modella che sfila, tuttavia il paragone sembrava reggere. e parlava, parlava a più non posso ed io ascoltavo incantato. ogni suo sguardo sembrava leggermi dentro. 'non leggo nel pensiero, se te lo stessi chiedendo, solo che ti ho visto spesso leggermi nel libro e sognarmi reale' - intervenne imbarazzata ancor prima che potessi chiederglielo. stava dicendo dunque che mi aveva visto arrossire, piangere o ridere ad ogni pagina sfogliata ? e sia mai che conosca anche il mio.. 'si, lo conosco il tuo nome, kristofer'- sancì senza esitazioni. sbarrati gli occhi increduli non osai più chieder nulla. ascoltai così per tutto il pomeriggio le parole inedite d'una favola.

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