"Nulla si può definire solo un sogno.
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."

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Il bambino pipì

la mia vicina m'ha chiesto di curarle il bambino. non ho niente contro i bambini, per carità, ma quel bambino, gesù, quel bambino fa eccezione. ogni cosa la reclama con uno strillo, ogni passo lo sottolinea con uno strillo, ogni volta che ha fame strilla e quando strilla poi solitamente fa pipì. quel bambino marca il territorio come fosse un cane. ma la mia vicina ha la mia età, e stasera le tocca lavorare. povera, mi son detto, teniamole il bambino. che poi della mia vicina mi son sempre chiesto come faccia a tenerlo in braccio quel bambino. io avessi tutte quelle tette ci riuscirei mica a farci stare pure lui. comunque stasera glielo tengo per umana solidarietà, s'intende. driin. strillo di bambino alla porta. apro e c'è lei con il dolce pargoletto tenuto per mano. ecco, l'avevo detto io che non riusciva a tenerlo in braccio. i due entrano, lei e quell'ombrello zuppo e trottorellante che lascia una scia di bagnato sul parquet. tipico, strillava. 'grazie mille sei un tesoro' - mi dice. prendo per mano il pupo umidiccio. lo porto in sala e tento di introdurlo a gesti allo sconosciuto mondo dell'idraulica maschile. mimo pipì e pupù ma in realtà non so come mimarle e mi limito a scandire bene tutte le sillabe a voce più alta del solito. poi faccio un gesto in cui lo invito a scappare al bagno dovesse sentire il bisogno di sfogare la sua creatività nei bisogni primari.lui inclina la testa, credo abbia capito.
guardiamo un film stasera, io e lui sul mio divano bianco. io sul mio divano bianco e lui sul suo triplo strato di teli mare sul mio divano bianco.
la scena del triciclo per i corridoi dell'albergo sembra piacergli e resta a bocca aperta. si, daccordo, ogni tanto parte qualche strillo e lui socchiude gli occhi per l'umida soddisfazione, comunque sembriamo andare daccordo.
lo strillo della sete mi fa mettere in pausa. ho sete anch'io, buona idea amico. torno con un bicchiere di coca e jack ed uno di coca e basta. metto a tacere le malefiche tentazioni di sperimentare poi gli porgo l'analcolico e mi metto di nuovo seduto. lui afferra il bicchiere, ci si attacca come fosse nel deserto e al contatto con la cocacola fa seguire la faccia di uno che sta bevendo,chessò, l'estratto delle caramelle che frizzano. realizza il nuovo gusto, sgrana gli occhi compiaciuto e si rovescia il bicchiere addosso; dev'essere stata una novità anche il bicchiere e non solo la coca. prendo un altro telo mare e lo copro che non prenda freddo. lui ora mi guarda soddisfatto, gli piaccio adesso.
il film continua come sapete tutti, io ad un certo punto sento un piccolo strillo seguito da una calda vampata lungo la coscia. guardo il compare infagottato e lo vedo dormire beato vicino alla mia gamba, sul divano bianco. buona notte anche a te piccoletto.

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