"Nulla si può definire solo un sogno.
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."
kristoferpoffer {at} gmail.com
Dire solo un sogno è una sciocchezza come dire solo una realtà, perchè un piccolo principe Poffer vive ugualmente sia nel mondo dei sogni sia nel paese reale da cui proviene."
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- Ai miei tempi
- Al pronto soccorso
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- Vengo con te
- Vista sul mare
- West
- Zia Samy
Stamattina in paese
ci sono le giornate grigie, quelle intrise di nebbia, quelle dove anche se non fa un freddo glaciale come a dicembre tutto sembra avere il colore della cenere. e quindi tremi.
in quelle giornate, poi, se fai una passeggiata per il paese ti accorgi che c'è tutto quello che potrebbe servire. le bancarelle del mercato campeggiano vicino alla piazza della chiesa e sui banconi in bella vista trovi le carote e le zucche arancio, i sedani e i finocchi sull'attenti, i broccoli provoloni, gli spinaci vanitosi, i cavoli con annessi cavolfiori e cavoletti. su quelli della frutta splendono lucide mele peccaminose, riposano kiwi ovattati ed ambigue banane. mandarini ed arance si litigano lo spazio con pompelmi e limoni frizzanti. le pere stanno in disparte.
la mattina alle otto e trenta puoi sorprendere i negozietti con le serrande ancora mezze alzate, come palpebre di occhi addormentati al risveglio. ci sono le scope degli spazzini sopra l'ape-car di Luigino, i sacchetti marroni di pane dietro la vetrina del prestinaio e i giornali piegati sui tavolini del bar juve. verso le dieci puoi scorgere le cicche fumanti delle sigarette lanciate in strada prima d'entrare in banca e le luci accese negli uffici. dal Palzani ci sono i pasticcini glassati, zuccherati, incioccolati, fruttati e caramellati che attendono ordinati che qualcuno rinunci anche oggi alla dieta.
però c'è la strada bagnata nelle giornate grigie così e il sole oggi forse non ce la farà ad asciugarla prima di sera. il cielo rimugina sul passato sereno e tentenna un pianto. poi si pente ed uno stormo di rondini nervose e precoci guida un fazzoletto di nuvole ad asciugargli gli occhi.
allora torna il sole e anche se non è convinto e non ha la forza d'agosto, e non ha la tenacia di giugno e non ha il profumo di settembre, per oggi, solo per oggi, questo sole basterà.
in quelle giornate, poi, se fai una passeggiata per il paese ti accorgi che c'è tutto quello che potrebbe servire. le bancarelle del mercato campeggiano vicino alla piazza della chiesa e sui banconi in bella vista trovi le carote e le zucche arancio, i sedani e i finocchi sull'attenti, i broccoli provoloni, gli spinaci vanitosi, i cavoli con annessi cavolfiori e cavoletti. su quelli della frutta splendono lucide mele peccaminose, riposano kiwi ovattati ed ambigue banane. mandarini ed arance si litigano lo spazio con pompelmi e limoni frizzanti. le pere stanno in disparte.
la mattina alle otto e trenta puoi sorprendere i negozietti con le serrande ancora mezze alzate, come palpebre di occhi addormentati al risveglio. ci sono le scope degli spazzini sopra l'ape-car di Luigino, i sacchetti marroni di pane dietro la vetrina del prestinaio e i giornali piegati sui tavolini del bar juve. verso le dieci puoi scorgere le cicche fumanti delle sigarette lanciate in strada prima d'entrare in banca e le luci accese negli uffici. dal Palzani ci sono i pasticcini glassati, zuccherati, incioccolati, fruttati e caramellati che attendono ordinati che qualcuno rinunci anche oggi alla dieta.
però c'è la strada bagnata nelle giornate grigie così e il sole oggi forse non ce la farà ad asciugarla prima di sera. il cielo rimugina sul passato sereno e tentenna un pianto. poi si pente ed uno stormo di rondini nervose e precoci guida un fazzoletto di nuvole ad asciugargli gli occhi.
allora torna il sole e anche se non è convinto e non ha la forza d'agosto, e non ha la tenacia di giugno e non ha il profumo di settembre, per oggi, solo per oggi, questo sole basterà.
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